domenica, 7 Aprile 2013
Sono una socia marginale e partecipo poco agli incontri del mercoledì a Palmanova ma, per fortuna, ci incontriamo in rete e sono sempre aggiornata su tutte le vostre molteplici e interessanti attività.
Risiedo a Cedarchis di Arta Terme e da più di 30 anni abito in una vecchia casa con annesso giardino “storico” situato su più livelli che nel tempo, ovviamente, ha cambiato aspetto più volte.
In origine era prato con frutteto, orto e un campo con annessa una piccola produzione di lamponi e ribes: insomma, il tipico “Boarz” della Carnia, dal nome di una sua proprietaria era chiamato “il Boarz di Siore Nene”.
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domenica, 7 Aprile 2013
Il mio giardino comincia nel 2002, da un uso esclusivamente agricolo, un orto per i bisogni di casa, viti e diversi animali lasciati liberi, perchè il terreno seppur di soli 800 mq, confina con un bosco che mio padre aveva in uso; con la morte di mio padre trovandomi impossibilato a starci dietro da solo a tutto ciò, dovendo io anche lavorare per lo stipendio, decido di lasciare un pezzo ad orto e le viti, donando tutti gli animali e cominciando a creare un giardino di tipo mediterrraneo, essendo, a mio avviso tale giardino più in sintonia con la zona in cui si trova.
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domenica, 7 Aprile 2013
Il mio è un piccolo giardino interno che è il frutto della lenta trasformazione di un cortile di ghiaia in “spazio verde”.
Io e mio marito abbiamo lottato per anni per bonificarlo dai diserbanti che sicuramente sono stati impiegati in modo copioso in passato e cercato di sostituire la ghiaia con terra.
Un bruttissimo muretto di confine è stato nascosto in breve tempo da una vigorosa vite americana (paternocissus tricuspidato), che posta in competizione con altre piante, ha preso il sopravvento spadroneggiando alla grande. Con mio grande dispiacere, abbiamo dovuto toglierla in favore di uno spazio verde più articolato, anche se sono le rose le piante più numerose ed importanti.
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domenica, 7 Aprile 2013
Ho sempre vissuto in campagna, tra mais e vigneti e ricordo che da piccolo osservavo mio padre mentre innestava con cura le viti.
Passa il tempo e l’aiuto nei lavori dei campi di famiglia si riduce “solo” all’uscita dalla fabbrica e nel fine settimana, momenti nei quali mi dilettavo ad imitare mio padre, sperimentando innesti sui selvatici di frutti.
Con la costruzione della mia casa nuova nasce l’esigenza di realizzare un bel giardino.
Così inizio nell’86 a muovere i miei primi passi da giardiniere, piantando gli alberi che costituiscono ancora oggi la struttura portante del giardino.
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domenica, 7 Aprile 2013
Approfitto dell’ennesimo treno per mandarvi qualche notizia su di me!
Ex cittadina mi sono ritrovata a vivere a Clauiano circa 6 anni fa.
Tutta una novità “bucolica”!
Prima piante e fiori erano solo decorazioni per la casa, ma con il grande giardino-vigneto le cose sono cambiate.
Il circolo e gli amici che lo frequentano stimolano il mio interesse ed entusiasmo. Purtroppo non riesco ad essere cosi presente come vorrei, prima vengono gli impegni “vineschi” e familiari dislocati fuori regione!
Rimango una neofita, ma che gioia veder rifiorire il nostro glicine secolare dopo che ha dovuto essere potato e prima della nuova fioritura poter assistere alla nascita di un picchietto nel buco del platano sul quale il glicine si avvinghia!
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domenica, 7 Aprile 2013
Il mio giardino non si attiene a nessuno dei criteri tradizionali di cui si è parlato nei nostri numerosi incontri perché è stato messo insieme in tempi abbastanza lunghi e per necessità molto diverse.
L’abitazione è una vecchia casa di contadini, costruita dai miei nonni per viverci ma anche per lavorare e produrre tutto quello che serviva per mandare avanti la famiglia.
La nonna coltivava l’orto ma anche tanti fiori, erbe aromatiche, fragole, ortaggi che poi vendeva al mercato di Palmanova o alle famiglie a cui portava anche il latte (faceva “le rivindiule” si dice così?). Poi le vicende della vita hanno cambiato tante cose. I miei genitori hanno continuato a fare i contadini e ogni angolo di terreno era usato per coltivare verdura, grano, viti e qualche albero da frutto.
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domenica, 7 Aprile 2013
La mia vita con la frutta e la verdura cominciò da piccola.
Mio nonno e mio padre avevano in Svizzera un commercio di frutta e verdura all’ingrosso. Negl’anni 50 le arance venivano dalla Sicilia in vagoni. Quando mio padre andava ad aprirli, noi bambini si poteva camminare sulle arance. Le banane arrivavano via nave e poi con il treno in vagoni speciali tutte ancora in ‘caschi’.
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domenica, 7 Aprile 2013
GIARDINAGGIO CHE PASSIONE
Di certo non immaginavo essere predestinata a diventare una giardiniera.
Cresciuta in una grande città dove gli alberi più diffusi erano i platani, gli uccelli che potevo osservare erano i piccioni e i passerotti, i fiori? quelli delle aiuole cittadine e le stagioni erano annullate dalla disponibilità di frutta e verdura ‘senza tempo’: fragole in inverno, zucchine a novembre, uva a Pasqua. Vita professionale frenetica con frequenti viaggi all’estero non mi permettevano quella serenità mentale per osservare veramente la natura, che tuttavia amavo e cercavo di difendere, almeno a parole. Attivista verde!
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domenica, 7 Aprile 2013
Carissimi soci,
siamo i nuovi soci Arianna e Franco. Non abbiamo molto da raccontare su di noi in relazione al contesto nel quale ci ritroviamo, se non che siamo da sempre attratti dalla natura e che da solo un paio d’anni abbiamo la possibilità di confrontarci con le esigenze di un giardino e con le soddisfazioni provenienti dalla sua cura. Prima l’unico nostro sfogo era il terrazzo, che comunque continua ad essere un punto di forza della nostra casa.
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domenica, 7 Aprile 2013
La mia passione per il giardino è iniziata nel 2009, da quando ho iniziato a coltivare i primi fiori partendo dai semi. Probabilmente mi è stata trasmessa da mia madre Cristina, che ha la passione di salvare le sementi antiche e coltivare il suo orto didattico.
Così anch’io, con la voglia di fare piantine da fiore in casa ho iniziato a pensare a una riorganizzazione del giardino di casa nostra, che dal 2009 ad adesso non si è ancora conclusa. Il giardino era già in parte organizzato da alcuni elementi, naturali e non, che abbiamo trovato quando abbiamo acquistato la casa: quattro grandi alberi ad alto fusto, un bunker antiatomico della prima guerra mondiale a cui abbiamo aggiunto nel ’98 un orto recintato con una palizzata bianca di legno realizzata da noi.
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domenica, 7 Aprile 2013
La nostra esperienza di giardinaggio inizia nel 1995 con l’acquisto e ristrutturazione della nostra nuova residenza nella periferia di Trieste. La casa situata su un terreno degradante verso mare con molti terrazzamenti con muri a secco, originariamente coltivato a prato, vigna, alberi da frutto (ciliegi, nespoli, fichi, cachi, kiwi, peri), magnolie di varia specie, palme, cedri d’alto fusto, lecci e varie piante da fiore. I perimetri dei terrazzamenti non adibiti a vigna sono abbelliti da rose, ortensie, agavi, fichi d’india, banani, maonie, oleandri, tanti bambù e qualche ulivo. Nella sostanza abbiamo migliorato qualitativamente l’aspetto del verde esistente al momento dell’acquisto senza tuttavia modificare la sua struttura originaria, un po’ rustica ma equilibrata. Nel tempo, purtroppo, abbiamo perduto alcuni alberi da frutto come peschi, mandorli, albicocchi e meli.
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domenica, 7 Aprile 2013
Un tempo, facciamo conto 50, 60 anni fa, l’attuale mio giardino era il cortile che si condivideva con i coloni. Allora si usava ancora così. Le mucche uscivano dalla stalla due volte al giorno per andare a bere alla fontana, i carri passavano davanti a casa trascinati da un cavallo o da buoi. Era un’aia a tutti gli effetti.
Quando mia madre arrivò qui come sposa cominciò a piantare due salici nei pressi della fontana e a coprire il cortile con la ghiaia e a rivestire le pareti della stalla con l’edera. Timidi tentativi di miglioramenti estetici. Una fascia stretta di terreno che confinava con il grande orto dei vicini era stata trasformata in giardinetto: gerani, siepi di lauro, piccole aiuole fiorite.
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