giovedì, 26 Giugno 2014
Spesso, in riviste e libri che parlano di giardinaggio, vengono messe in evidenza le rose che hanno la fioritura precoce, forse perché alla fine dell’inverno c’è una grande voglia di colore, di fiori e di profumi e le rose non possono mancare tra le primizie primaverili.
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martedì, 24 Giugno 2014
Mercoledì 18 giugno 2014
Cari tutti,
la riunione di GIUGNO è stata rallegrata dalla presenza di tante piante di ortensia vive e vegete portate dal nostro relatore ospite Roberto Taddei del vivaio Taddei Borgioli (http://www.pbortensie.com/).
Prima del suo intervento ci sono stati alcuni aggiornamenti:
ก๑ il libro con le nostre storie non sarà più stampato dalla Biblioteca dell’Immagine di Pordenone, che voleva una guida dei giardini del FVG e non un racconto di esperienze di giardinieri; si torna quindi alla stampa in proprio;
– una carrellata di foto di Giardini Aperti sarà fatta nella riunione del prossimo mese, la sta preparando Liviana. Chi avesse foto da mandarle è pregato di FARLO IN FRETTA!
– per sabato 5 luglio la nostra socia Luciana propone una gita in Carnia a visitare alcuni orti biologici e sinergici, con pranzo e visita al Museo di Zuglio (reperti romani) seguiti dalla direttrice in persona; chi volesse partecipare si faccia sentire;
– al campus dei Maestri di Giardino dei prossimi 4-5-6 luglio dedicato al giardino Bello d’estate le iscrizioni sono ancora aperte, in caso contattate Marina che parteciperà sicuramente.
Roberto ha poi aperto una ricca discussione su temi legati alle ortensie genere Hydrangea, lasciando ognuno libero di fare domande o raccontare la sua esperienza con queste piante. Essendo già stato nostro ospite l’anno scorso, ha richiamato alcuni concetti di base già toccati per poi aggiungerne di nuovi. Ha ribadito per esempio che le ortensie della specie Hydrangea macrophylla, ossia le ortensie classiche col fiore a palla, manifestano un colore del fiore rosa o azzurro a seconda dell’acidità del terreno (rispettivamente basico o acido), mentre quelle a fiore bianco sono tali in tutti i terreni. Modificare l’acidità dei nostri terreni calcarei e quindi basici è impossibile se non localmente (solo alla base della pianta!) e per brevi periodi, in ogni caso se desideriamo ortensie molto azzurre possiamo usare i cosiddetti azzurranti per ortensie, che non sono altro che sali di alluminio e ferro, dato che è proprio l’alluminio l’elemento che serve alla pianta per produrre il colore azzurro. L’intensità dell’azzurro, più verso il celeste o più verso il blu, è invece una questione di quale varietà di ortensia compriamo.
Si è parlato anche di concimazione organica con stallatico maturo, stallatico pellettato, compost o sfalci del prato e foglie secche, nonché dei classici problemi di clorosi (ingiallimento fogliare nelle parti giovani dei germogli) causati dalla carenza di ferro nelle ortensie bisognose di terreno acido, che si contrastano con chelati di ferro o solfato ferroso.
Quali alternative quindi per i nostri terreni calcarei? Innanzi tutto le interessanti quanto poco conosciute Hydrangea aspera (per esempio la bella H. aspera Villosa, con colorazione dei fiori lilla stabile in tutti i terreni) e Hydrangea involucrata, che non soffrono di clorosi.
Per zone in altitudine, invece, meglio puntare sulle varietà di H. paniculata e di H. arborescens, che, fiorendo sul legno nuovo, possono superare meglio colpi di freddo, e che sono anch’esse meno legate a terreni acidi.
Anche le H. quercifolia sono meno acidofile delle H. macrophylla e dunque più gestibili per i nostri terreni, risultando tra l’altro assai resistenti a estremi termici invernali ed estivi.
Oppure si può ripiegare sul vaso, e a questo punto va bene tutto perchจฆ il terriccio lo scegliamo noi. Le ortensie in vaso reggono benissimo per molti anni in vasi anche non enormi (diametro massimo 50 cm), a differenza di piante come le rose che dopo un po’ manifestano stanchezza.
La discussione si è conclusa con una dimostrazione di taleaggio: la talea semi-legnosa è la tecnica di moltiplicazione vegetativa più usata per le ortensie. Le talee si fanno proprio nel periodo fine giugno metà agosto e hanno percentuali di riuscita vicine al 100% (anche senza ormone radicante) per le H. macrophylla e H. serrata, mentre per le H. quercifolia l’attecchimento è più difficile (e quindi l’ormone può aiutare).
Grazie a Roberto per le utilissime spiegazioni!
Elisa
giovedì, 12 Giugno 2014
MERCOLEDI’ 18 gigno ORE 17:30
a Palmanova (UD)
Cari amici giardinieri,
nella conferenza di questo mese si parlerà nuovamente di hydrangee: aspetti storici ed introduzione delle diverse specie in Europa, inquadramento tassonomico e classificazione, diverse esigenze colturali (potatura, esposizione, concimazione) e abbinamenti con altre essenze.
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giovedì, 12 Giugno 2014
Al confine (non segnato, ma convenzionato secondo l’andamento del terreno) stava una magnifica peonia Duchesse de Morny, piantata molti anni prima dalla padrona del giardino, prima che venisse diviso tra i due proprietari. Stava proprio sul confine e fioriva ogni anno all’ombra di un gigantesco cedro.
Cinque anni fa, un giorno, tornando a casa vidi che era stata stroncata. Erano rimasti solo alcuni mozziconi dei suoi eleganti steli. Autore dello scempio l’”antigiardiniere“, una persona che non sapendo come occupare il suo tempo taglia e taglia e taglia. Naturalmente ho protestato e sono riuscita ad ottenere che non la toccasse più. Adesso, dopo cinque anni, è tornata come prima. Anzi un fulmine ha abbattuto il cedro e adesso la peonia domina la postazione in tutta la sua bellezza.
Ma l’”antigiardiniere” non ha desistito.
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giovedì, 12 Giugno 2014
l’Associazione Maestri di Giardino in collaborazione con il nostro circolo ha organizzato il:
5° Campus Nazionale
BELLO D’ESTATE
Capire e creare un giardino estivo, facendo virtù del secco e del riposo stagionale
da venerdì 4 a domenica 6 Luglio 2014
Giardino Mariani, Galliate (No)
PRESENTAZIONE DEL CAMPUS
«Per comprendere come un giardino possa essere bello in estate, cosa che nel caso particolare del clima italiano – e mediterraneo in generale – potrebbe sembrare una contraddizione, è importante capire come la natura opera in giardino. Apprezzare e assecondare – piuttosto che combattere – l’alternanza delle stagioni, facendosi “guidare” dalle piante, è secondo me il modo migliore per creare un giardino interessante tutto l’anno.» Dall’introduzione di Matteo La Civita alla conferenza prevista nel corso del 5° Campus Nazionale di Maestri di Giardino, la sintesi degli obiettivi di quest’ultimo. Da Ormea a Gorizia, passando per Verona, la ricognizione del naturale, delle sue forme espressive e delle tecniche per ricrearlo giunge a toccare il tema sommariamente detto del “secco”. Una sintesi estrema, che concentra l’attenzione sulla scarsità d’acqua e sul caldo, ma che riguarda invece anche il giardino d’ombra o quello creato su substrati poveri o molto drenanti, come nel caso del giardino isontino di Matteo e, soprattutto, di quello che ospita il Campus.
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