Resoconto Incontro 22 gennaio 2020
Durante l’incontro la presidente del circolo Luisa ha relazionato sulle attività svolte nel corso del 2019, la segretaria Cristina ha presentato il bilancio che è stato approvato all’unanimità e si sono svolte le elezioni dei membri del Direttivo: Luisa è stata riconfermata presidente all’unanimità, allo stesso modo Cristina rieletta segretaria, Loredana per la cura della manifestazione Giardini aperti e vicepresidente, con Delia come collaboratrice, Osvaldo per la gestione del sito del circolo, Antonella collaboratrice per le conferenze; Elisabetta entra a far parte del Direttivo.
La progettista di giardini Simona Frigerio ha poi tenuto una conferenza dal titolo “Il giardino nell’epoca del cambiamento climatico”.
La relatrice ha voluto suggerire spunti di riflessione sul fatto che, al giorno d’oggi, chi realizza un giardino deve tener conto dei tempi che cambiano, della sempre minore disponibilità di acqua che si profila nel nostro futuro e degli sbalzi climatici.
Il nostro giardino non è una realtà a sé stante, perchè è inserito in un contesto generale da cui non si può prescindere.
In natura ci sono sistemi in equilibrio che si autoalimentano, ecosistemi che devono funzionare; pensiamo a quello della prateria cui si richiama l’inserimento delle graminacee nei moderni giardini, che è caratterizzato da scarsità di piogge. Il grande paesaggista olandese Piet Oudolf ha teorizzato la Dutch Wave, ossia uno stile di giardinaggio meno formale e più sostenibile, con ampio uso di erbacee perenni e graminacee.
In relazione al fatto che oggi il prato, che richiede l’uso di molta acqua, andrebbe ripensato e declinato diversamente, Simona ha citato i cosiddetti “prati dipinti” di Nigel Dunnet, in cui la ricerca per ottenere effetti visivi fioriti e molto colorati si accompagna all’idea di risparmiare in irrigazione e sfalci. Anche Olivier Filippi, autore del libro “Per un giardino senza irrigazione”, pone il problema, e nel suo vivaio a Montpellier nel sud della Francia propone piante che richiedono un ridotto apporto idrico, in particolare quelle mediterranee.
Simona ha dato poi alcuni consigli su come rendere più sostenibili i nostri giardini e provvedere al benessere delle piante con alcuni accorgimenti: piantare in autunno, creare una conca intorno alle piante e bagnare nel primo anno, poi una volta affrancate provvedere solo ad irrigazioni di soccorso in estate; curare il drenaggio per evitare che, nei periodi in cui ci sono grandi piogge, le piante “anneghino”. In caso di terreni argillosi è bene piantare facendo dei piccoli rialzi per le piante.
La relatrice ha poi parlato dei rain garden, facendo l’esempio di un’aiuola in Inghilterra dove, in un punto di ristagno delle acque soprattutto in periodi di piogge torrenziali, è stato creato un bacino di ritenzione dove sono state messe a dimora piante robuste che sopravvivono, trattengono l’acqua facendola penetrare nel terreno, evitando ruscellamenti al di fuori.
Un saluto a tutti i soci