mercoledì, 24 Marzo 2010
Pollice Verde 2010: il nostro stand
Nello stand di “Amici in Giardino” grande curiosità ha destato Rino Mariani
il maestro cestaio che arriva dalla Lunigiana (Toscana)
E la sua allieva Marina Biasutti.
Grande attività di Clara Zanin allo stand per far conoscere il prossimo evento di “Giardini Aperti“
promosso da “Amici in Giardino”.
Lo stand di “Amici in Giardino” allestito in modo superbo da Marina, Marcella e Marinka
Alcune immagini della fiera del Pollice Verde di Gorizia del 2010
gio29Apr2010
Anna Maria
giovedì, 29 Aprile 2010
I visitatori della fiera Pollice Verde (Gorizia 19, 20, 21 marzo), arrivati al bellissimo stand di “Amici in giardino”, hanno trovato una sorpresa. Tra i deliziosi addobbi dello stand, in un canto, stava seduto un signore circondato da cesti e cestini. Vicino a lui una bagnarola contenente acqua e fasci di salice e, nelle sue mani, una grossa forbice: nient’altro. La gente si fermava a guardarlo e qualcuno diceva “anche mio papà…mio nonno…intrecciava così i giunchi per fare i cesti”. Si trattava infatti di Rino Mariani, cestaio, assai noto nelle fiere e nei mercati del Nord Italia. Vive a Gassano (Massa Carrara) nella Lunigiana, un luogo all’incrocio tra tre regioni : Toscana,Emilia Romgna e Lombardia. Lui perpetua l’antica tradizione dei cesti che i contadini fabbricavano in casa per i diversi usi del campo e dell’orto. Nel tempo di poche ore le sue grandi mani piegano i giunchi e li trasformano in un cesto.
Adopera il salix viminalis di diversi colori, da giallo–verdastri a blu verdi. Il cespuglio cresce vicino al fiume e viene capitozzato proprio per impiegarlo nella fabbricazione dei cesti. Saltuariamente usa anche il corniolo sanguinello (cornus sanguinea) che può essere adoperato senza passarlo per l’acqua.
Naturalmente Mariani magnifica la qualità dei suoi cesti che non temono l’acqua, lo sporco della terra, l’usura dei diversi contenuti. E basta guardarli, prenderli in mano: non si può far altro che confermare quanto va dicendo. Ma a parte l’abilità artigianale il suo lavoro è importante perche recupera un aspetto della tradizione. Infatti attualmente i contenitori sono spesso di plastica e chiunque si accorge che non è la stessa cosa. Il senso di solidità, le forme legate ad un’antica esperienza, la completezza del lavoro non sono traducibili in altri materiali.
Ultimamente si è aggiunto qualcosa. La sua compagna, una donna che ha girato assai il mondo, si è resa conto che la gente che viene a vedere (soprattutto le donne) cerca qualcosa che sia anche soltanto bello da vedere. Ha avuto l’idea di fargli fare dei cesti da appendere con dentro delle piante. Sul banco infatti faceva mostra di se una di queste creazioni con dentro una lithodora. Luisa ne ha voluto subito uno e docilmente Mariani si è messo al lavoro. Però brontolava: quella cosa decorativa, fragile non dava conto dell’importanza del suo lavoro, volto all’utilità dell’oggetto, al suo compito di facilitare le mansioni quotidiane. Ne rimetteva la dignità del suo mestiere.
Comunque tutti eravamo lì a chiedere e a guardare ed intanto pian piano i cesti intorno sparivano. Infine anche Marina si è seduta e si è messa ad intrecciare anche lei. Non ne farà di sicuro un mestiere, ma certamente proverà un grande piacere.