Resoconto Incontro 16 aprile 2014
Mercoledì 16 aprile 2014
Cari tutti,
la riunione di aprile si è aperta come sempre con gli ultimi aggiornamenti sulle attività in corso.
Valery ci ha mostrato come sui depliant di Cantine Aperte ci sia quest’anno anche la pubblicità della nostra manifestazione Giardini Aperti, in modo da creare una sinergia tra i due eventi.
Marina ci ha confermato che il giardino Viatori riaprirà il 25 aprile dalle 16 al tramonto, e sarà poi di nuovo aperto in questo orario tutti i sabati e le domeniche, più i giorni infrasettimanali festivi, fino al 2 giugno. Per tutti i pomeriggi di apertura i soci che siano disponibili a “presidiare” il giardino controllando che non venga danneggiato alcunché, sono stati invitati a COMUNICARLO A MARINA che si segnerà i turni di ognuno (è una specifica richiesta della Fondazione che si occupa del giardino di avere un po’ di aiuto da parte nostra).
A questo punto è iniziata la conferenza del nostro ospite Didier Berruyer, noto vivaista del Campitese in Toscana, un precursore nella coltivazione di erbacee perenni e Graminacee in Italia. Didier ha spiegato innanzi tutto gli obiettivi dell’Associazione Maestri di Giardino di cui fa parte: far sì che le conoscenze acquisite dai vivaisti italiani più specializzati siano messe a disposizione di studenti di tutta Italia desiderosi di diventare veri giardinieri.
Ha raccontato poi la sua esperienza come produttore di piante al vivaio che ha fondato, “Le piante vivaci”, e come progettista di giardini “naturali” in diverse regioni d’Italia, spiegando come il pubblico riconosca nelle sue creazioni qualcosa di naturale in maniera molto istintiva, senza forse nemmeno chiedersi quali elementi le rendano tali.
Per lui questi elementi sono l’utilizzo di piante erbacee perenni dai fiori piccoli e delicati, Graminacee che si muovono al vento dando fluidità alle composizioni e, soprattutto, piante della flora spontanea che raccordano il giardino con il paesaggio, come borragine, Echium vulgare (erba viperina), fiordaliso, salvia dei prati, malva, verbasco e Linaria.
Naturalmente per un giardino ben progettato e piacevole sono importanti anche elementi di base come la struttura dei percorsi (mai dimenticare la praticità), la manutenzione una volta all’anno per tenere d’occhio lo sviluppo reciproco delle perenni, la produzione del proprio compost per far ritornare al giardino i suoi stessi scarti…anche se le foglie potrebbero essere in molti casi lasciate dove cadono, per formare compost naturalmente, invece che essere raccolte per andare a finire nella compostiera e poi uscirne come compost da ridistribuire sotto le stesse piante di partenza!
Nei giardini che Didier ci ha mostrato in fotografia abbiamo visto molte perenni dal portamento leggero come Verbena bonariensis, Perovskia atriplicifolia, Erigeron karvinskianus, Nigella, ma anche agapanto, Hemerocallis, cardo mariano, sulla, Phacelia, Echinops e Centranthus ruber, utilizzate soprattutto sulle scarpate (o come dice lui “poggi”) tipiche del paesaggio toscano. Abbiamo sentito parlare di molti arbusti adatti al clima mediterraneo come Pittosporum tenuifolium, corbezzolo, fillirea, lentisco e Rhamnus, e abbiamo ammirato intrecci di castagno e prati con l’erba alta in cui ricavare dei percorsi col tosaerba, per abbassare la manutenzione ma anche per godere da vicino delle fioriture stagionali. Con l’obiettivo finale non di avere sempre tutto “pulito”, bensì di creare un sistema in equilibrio basato su un criterio più evoluto di bellezza.
Elisa