mercoledì, 4 Dicembre 2024

Appuntamento mensile del Circolo Amici in Giardino: dicembre 2024

MERCOLEDÌ 11 dicembre ORE 17:30
a Palmanova (UD)

Carissimi,
il nostro ultimo incontro dell’anno per la conferenza mensile e occasione per scambiarci gli auguri come nostra consuetudine da molti anni, con la vostra partecipazione con piccoli pensieri dolci o salati e qualche bottiglia di vino da condividere.

La nostra socia Luciana Simonetti, che ringraziamo, ci intratterrà su un argomento insolito…

domenica, 10 Novembre 2024

Appuntamento mensile del Circolo Amici in Giardino: novembre 2024

MERCOLEDÌ 20 novembre ORE 17:30
a Palmanova (UD)

Carissimi giardinieri/e,
il nostro prossimo incontro con Maurizio Feletig, Vivaista specializzato in rose antiche e piante da bacca.

Dopo un periodo di specializzazione in Italia e Gran Bretagna sulle rose antiche, nel 1991 si dedica alla riproduzione di rose antiche e botaniche, ora possiede una collezione di circa 270 specie, riproduce piante con frutti ornamentali, arbusti da bacca prediligendo quelli autoctoni, affinché si possano integrare nei nostri paesaggi autunnali.

Il suo vivaio si trova a Cascina della Rocca
ARIGNANO TO
tel: 011 9462377
cell: 347 5766672
www.rosebacche.it
info@rosebacche.it

Vi invito a visitare il suo sito
per prenotazione piante e rose preferibilmente scrivete a info…
spesso non riceve comunicazione per problemi di linea telefonica.

sabato, 10 Febbraio 2024

Appuntamento mensile del Circolo Amici in Giardino: febbraio 2024

MERCOLEDÌ 21 febbraio ORE 17:30
a Palmanova (UD)

Insetti dannosi e utili nell’orto. Cosa Fare? Questo sarà l’argomento del nostro periodico appuntamento mensile.

Trattandosi di un argomento prezioso per tutti noi abbiamo preso in considerazione il proliferare anche di nuovi insetti e il rinnovo nel nostro circolo con nuovi soci sempre più interessati agli argomenti che proponiamo.

Avremo come ospite e relatore il professor Pietro Zandigiacomo, esperto conoscitore del mondo degli insetti utili e dannosi per i nostri orti e giardini.

domenica, 7 Gennaio 2024

Appuntamento mensile del Circolo Amici in Giardino: gennaio 2024

MERCOLEDÌ 17 gennaio ORE 17:30
a Palmanova (UD)

Al nostro primo incontro dell’anno parleremo ancora di Rose…”IN – SEMINARIUM ROSAE

impollinare, seminare, crescere, selezionare e produrre nuove varietà di rose

a cura di Davide Dalla Libera – vivaio Novaspina, Padova

Davide Dalla Libera, giovane proprietario con la passione per le rose, in particolare si concentra sulla selezione di rose adatte a climi difficili, siano essi caldi o freddi e resistenti alle malattie fungine. propone un ampio catalogo in costante evoluzione con una media di 300 varietà di rose disponibili, scelte tra le migliori per affidabilità, colore, performance, profumo, salute. Davide si occupa anche dello sviluppo di nuove varietà di irs e abbinamento con le rose, ha già ricevuto numerosi premi…
Le rose di Davide le abbiamo ammirate durante la visita al castello del Catajo in occasione della gita in aprile 2023.

domenica, 10 Dicembre 2023

Appuntamento mensile del Circolo Amici in Giardino: dicembre 2023

MERCOLEDÌ 13 dicembre ORE 17:30
a Palmanova (UD)

Giulia Boron ci allieterà la serata, assieme a Luigi Bandera ed Elvino Comuzzi, che sarà dedicata alla dimora storica di Elvino a Povolaro (Comeglians).

Dopo la conferenza ci scambieremo gli auguri con le vostre delizie e il brindisi, una serata in allegria tra “Amici in Giardino”.

sabato, 4 Novembre 2023

Appuntamento mensile del Circolo Amici in Giardino: novembre 2023

MERCOLEDÌ 15 novembre ORE 17:30
a Palmanova (UD)

L’argomento sarà “Le Rose Inglesi” e in particolare un approfondimento della loro conoscenza, derivato dalla coltivazione di alcune varietà per oltre vent’anni e da uno studio meticoloso delle loro origini.

domenica, 8 Ottobre 2023

Appuntamento mensile del Circolo Amici in Giardino: ottobre 2023

MERCOLEDÌ 18 ottobre ORE 17:30
a Palmanova (UD)

In occasione dell’incontro avremo come relatore il prof. Enos Costantini.

La conferenza avrà il seguente titolo: Terra, terra! Alla scoperta di un Vecchio Mondo molto calpestato

Con questo titolo, pieno di sottintesi, il prof. Costantini intende introdurre l’argomento “terra coltivata” ed “ecologia del suolo” illustrando i flussi di materia ed energia, nonché le alterazioni prodotte dagli interventi umani.

sabato, 23 Settembre 2023

15 anni del circolo

15esimo Anniversario del nostro Circolo “Amici in Giardino”

23 settembre 2023
Castello di Strassoldo di Sopra (UD)

Cari giardinieri e giardinière ci ritroviamo oggi in questa splendida location ospiti della contessa Gabriella Williams di Strassoldo (che ringraziamo di cuore) per festeggiare questa ricorrenza, quindici anni di attività del nostro circolo, abbiamo raggiunto un importante traguardo…

Alcuni cenni sulla nascita del nostro circolo

Siamo nati dalla scissione di “Tra fiori e piante”. Anche se in realtà il nostro primo approccio tra persone interessate al verde era avvenuto molti anni prima nel vivaio di Susigarden ad Aiello del Friuli. Susi e Gianni nostri compagni di viaggio e di ventura dal lontano 11 settembre 2001 e dal 2014 nostri sponsor dell’evento Giardini Aperti.

Nell’autunno 2008 un piccolo gruppo di giardinieri sì è subito attivato per formare un circolo che avesse come obiettivo condividere e divulgare la passione per le piante, i fiori e il verde in tutte le sue forme.
Il 9 dicembre 2008 ci siamo trovati nella dimora di Britta e Ico Costantini Scala a Castions delle Mura e lì è nato ufficialmente il nostro circolo “Amici in Giardino”.

I soci fondatori: Giulia Boron e Luigi Bandera – Vito Corgnali – Riccardo Bencich – Marcella Matteazzi – Rosanna Zanor – Maria Paola Colucci e Daniele Parmeggiani – Dina de Santis – Gianfranco Cintioli – Marta Markezic – Britta Costantini Scala – Romeo Comunello – Bruna Blocca – Paola Ostolidi e Mario Magrin – Maria Antonia Bertani – Annamaria Mitri – Laura Borta – Valeria Lanini e Felice Macuz – Clara Zanin – Marinella Pauletto e Giorgio Oberti – Luisa Fornasin – Valentino Filipin.

domenica, 18 Giugno 2023

Appuntamento mensile del Circolo Amici in Giardino: giugno 2023

MERCOLEDÌ 21 giugno ORE 17:30
a Palmanova (UD)

Nostro relatore: Francesco Zanin

Il tema della serata “le Hemerocallis in giardino: piante affascinanti e generose.”

Come imparare a conoscere e coltivare le Hemerocallis; piante ad alta adattabilità e rusticità.
Acquisire la differenza tra specie e ibridi, note tecniche di coltivazione e gestione.
Imparare a scegliere le varietà idonee e compatibili con erbacee perenni e come collocarle in giardino.

domenica, 21 Maggio 2023

Appuntamento mensile del Circolo Amici in Giardino: maggio 2023

MERCOLEDÌ 31 maggio ORE 20:30
palazzo comunale in piazza Grande, 1 nel salone d’onore a Palmanova (UD)

Questa le locandina della conferenza … verrà proiettato un documentario molto importante.

il direttivo

lunedì, 25 Dicembre 2017

Resoconto incontro dicembre 2017

Giovedì 21 dicembre 2017

Resoconto conferenza: Simona FrigerioVerde a Milano? Nuovi giardini fra avanguardia e ritorno al passato

Carissimi, scusate il ritardo, ero senza internet, isolata dal mondo virtuale a rivedere nella memoria le belle immagini che Simona Frigerio ci ha fatto vedere mercoledì. E soprattutto a ripensare con gratitudine alla chiarezza di informazioni tecniche, pratiche che hanno cancellato perplessità o dubbi.

È stata proprio una gran serata! Fatta di molte cose belle e divertenti con doni bellissimi per le nostre preziose collaboratrici e per la insostituibile presidente.

Il momento più stimolante, a parte cibo, bevande e dolci da premio, è stato il breve e intenso viaggio nella Milano verde che Simona ci ha fatto fare.

City Life, Hangar Bicocca, verde verticale su palazzi che grattano il cielo, la sede della Regione, gli orti didattici e l’immaginifico progetto della biblioteca degli alberi. Abbiamo volato su una città nuova, moderna, con uno sguardo volto al verde da consumare come modo sano di vivere, una attenzione al sociale, all’educazione verso la natura amica. Spazi immensi con costruzioni grandiose ed elitarie, ma il verde è stato immaginato e postato per essere fruibile da chiunque.

Forse utopia, forse non così facile da mantenere ci ha fatto obbiettivamente notare Simona, ma come a lei a noi è piaciuto crederci.

Simona ha stuzzicato l’interesse e la voglia di andare a vedere questa nostra Milano per poterne essere fieri come lo è lei meneghina da generazioni.

Poi chiacchere a bocca piena, sorrisi, abbracci un pensierino a chi non ha potuto venire e tutti a casa grati a Simona, a Luisa, ai componenti del direttivo, a Manuela, a chi collabora silenziosamente.

Bella serata fra amici. Buone Feste a tutti

domenica, 26 Novembre 2017

Resoconto Incontro 15 novembre 2017

Giovedì 16 novembre 2017

Resoconto conferenza mercoledì 15 novembre 2017 Stefano Morsolin

HANAKAMI Sakura la festa dei fiori di ciliegio

Ci ha fatto proprio sognare Stefano ieri pomeriggio! Innanzi tutto perchè le foto erano tremendamente tutte rosa molto impressioniste, poi, con il cavo cambiato perchè erano sorprendenti e incantate.

I ciliegi in fiore in Giappone, ma anche a NY, a Washington, Parigi, a Bruxelles, Milano, Roma ci hanno stregato con le loro forme svariate e molteplicità di colori.

Stefano ci ha spiegato per due ore, e non sono bastate, come dire “ciliegio da fiore” sia riduttivo nelle nostre esperienze italiane e locali. Moltissimi sono le specie e le differenze, e ancora di più i complicati nomi che si assommano gli uni agli altri nell’indecisione dei botanici.

Ci ha spiegato come siano alberi facili da coltivare nei nostri terreni e climi, adattabili anche a situazioni estreme come viali e strade asfaltate, resistenti allo smog, di facile ricrescita o moltiplicazione, non sono delicati nel attecchire su terreni vari dall’argilloso al sabbioso, sono veloci nella crescita e fioritura, gradiscono mare e monti, e sopportano le gelate sui fiori (ma solo il C. Nipponica), vita lunga e sempre più rigogliosa. La mettono giù un po’ dura sul restare a lungo in vaso, essere potati troppo spesso, e trovato un luogo lì vogliono restare.

Il 90% dei ciliegi è innestato sul selvatico con tecniche diverse secondo le esigenze anche commerciali. Stefano ci ha rivelato come sta facendo degli esperimenti in questo senso per avere ciliegi che al culmine della loro formazione non necessitino di interventi a volte dannosi per alzare i rami
troppo bassi.

Fioritura esuberante tanto da nascond ere a volte tronco e rami in una nuvola grandiosa di fiori vuoi bianchi vuoi di pallidi rosa, o rosa porpora o perfino gialli. Alcuni sono incredibilmente profumati, altri forniscono foglie o frutti per bevande o dolci. Altri, per accontentare un pubblico con lunghi inverni sono dotati da eleganti e decorativi tronchi vuoi rosso striato di giallo, vuoi dorato.

Il Giappone ne ha fatto la sua pianta simbolo, noi purtroppo sfruttiamo il potenziale offerto in modo molto contenuto per ragioni legate alla poca conoscenza e alla informazione e offerta vivaistica poco generosa. A vedere la molteplicità degli usi, la duttilità delle piante per forma e colori, la circoscritta necessità di interventi, così come diffusamente spiegatoci da Stefano, l’impulso, finita la conferenza, è stato di correre a prenderne almeno una. Io l’avevo già fatto mesi fa, cooptata da Stefano e Matteo, affidandomi totalmente. Poi vi saprò dire, mi ci vorranno un po’ di anni, ma sono fiduciosa sulla mia tenuta.

Alle ore 20 si sono riaccese quasi in modo sorprendente le luci, tanto eravamo rapiti dalle visioni di masse poetiche di fiori di tante forme e colori. Fuggi fuggi generale a causa dell’occupazione della sala da altri utenti.

Grazie Stefano, ci hai spalancato un mondo fiorito di immenso fascino, storia e curiosità botanica.

sabato, 21 Ottobre 2017

Resoconto Incontro 18 ottobre 2017

Sabato 21 ottobre 2017

Resoconto conferenza mercoledì 18 ottobre 2017 Camilla Zanarotti

“Più orto che giardino”.

Camilla Zanarotti ancora una volta non ha deluso la vasta platea dei soci del circolo, venuta a sentir parlare di un argomento importante per molti e curioso per altri.

Camilla ha una grande competenza addolcita da una travolgente passione che trasferisce a chi l’ascolta facendo sembrare tutto accessibile e facile. Il suo delizioso libro “Più orto che giardino” edizione Mondadori, rintracciabile nelle librerie, è ricco per capitoli e argomenti frutto evidente di esperienze personali.

Viene trattato con garbo un tema amico, quotidiano, studiato, sperimentato con la soddisfazione di molte vittorie. I 13 capitoli passo, passo raccontano ai neofiti, ai meno esperti e a coloro che già credono di sapere tutto come un approcio scentifico, ma anche filosofico, rendano l’esperienza di creare un orto un viaggio culturale, colturale, sociale con uno sguardo che mira ad un futuro sano e pulito della nostra preziosa terra.

Nel tuo piccolo lavorando con attenzione e curiosità puoi dare il tuo apporto alla conservazione di un mondo vegetale e animale, creando un pezzetto di biodiversità” mi sembra di aver colto questo impegnativo e grandioso messaggio nelle parole e negli scritti di Camilla. E all’insegna di questo, con cenni divertenti al suo percorso personale, Camilla ci ha parlato con profonda sapienza frutto dei suoi studi e della sua ricerca.

Non ha dimenticato la parte ludica di tutto il darsi d’affare con la terra come la relazione irrinunciabile di coordinare giardino e orto in una rapporto stretto fra lavorazione del terreno, piante amiche vuoi mangiabili vuoi utili vuoi decorative, piccoli animali preziosi da preservare, locazioni difficili, disponibilità di tempo limitate.

Ma sopra ogni cosa ha invitato a perseguire curiosità, rispetto per gli equilibri, tempo per ripensare prima di ogni intervento e in fine condivisione di esperienze e conoscenze.Questa è l’aria che percorre questo fresco e divertente manualetto da leggersi tutto di un fiato, per poi ripescarlo ad ogni dubbio o perplessità.Grazie appassionata Camilla, è fantastico ascoltarti: quasi ritorno a fare l’orto!!!

martedì, 6 Giugno 2017

Resoconto Incontro 17 maggio 2017

Mercoledì 26 maggio 2017

Resoconto conferenza mercoledì 17 maggio 2017 ALESSANDRA CHERMAZ

CHI CURA CHI?

Far crescere le piante ci aiuta a vivere meglio, la riabilitazione attraverso la natura.
Appassionata di piante e giardini da sempre, ha seguito dei corsi alla scuola di Agraria del Parco di Monza come garden designer, in quell’occasione per la prima volta sentì parlare della Horticultural Terapy-HT , come fare giardini accessibili a tutti, dare supporto ai disabili con tecniche di orticoltura e giardinaggio. Essendo una persona abbastanza sensibile, pensava che non fosse adatto a lei accostarsi a persone che avevano problemi e al momento non aveva preso in considerazione . Successivamente era stato aperto un centro per i malati di Sclerosi Multipla a Trieste ed era stata invitata a partecipare. Lavorando all’Istituto Regionale Rittmeyer per i ciechi di Trieste, centro per non vedenti con plurihandicap, iniziò a mettere insieme la passione per le piante e la possibilità di aiutare qualcuno attraverso le piante, “ forse questa è la mia strada,” disse, alla fine decise di andare a New York per un corso di formazione come terapista orticolturale.

Sappiamo tutti quali sono i benefici del verde:
benefici fisici – miglioramento del microclima, purificazione e qualità dell’aria, la riduzione del rumore, controllo dell’erosione…
vantaggi estetici e culturali – giardini, orti Botanici…
valori economici – il valore della casa aumenta con il verde.

Benefici psicologici e sociali – Il miglioramento delle capacità cognitive dei bambini, l’accelerazione della guarigione nei centri ospedalieri dove la vista del verde attraverso le finestre il paziente ha un recupero più veloce e meno bisogno di antidolorifici.

La riduzione dell’assenteismo alla migliore qualità del lavoro, diminuzione dello stress, diminuzione dei conflitti domestici, case e condomini con parco e giardino c’è molta meno violenza nelle famiglie, diminuzione degli incidenti stradali…

l’immagine del giardino come luogo di incomparabile bellezza per trascorrere una vita serena e felice è antichissima nella storia dell’essere umano ed ha inizio dal principio del paradiso terrestre, i giardini infatti iniziano la sua storia, come luogo di cultura, proponendo l’aspetto religioso come elemento primario infondante.

Gli alberi hanno sempre affascinato l’uomo per la loro pluri-centenaria longevità, la potenza espressa dai loro tronchi poderosi, la loro maestosa chioma, le radici che penetrano nelle inesplorate profondità della terra. Nelle antiche civiltà gli sono state attribuite caratteristiche di sacralità e dimora di Divinità immaginarie.

L’olivo è considerato il simbolo della pace presso molti popoli della terra.
Nella mitologia dei Greci, dei Romani, dei Celti e di altri popoli erano numerose le specie di alberi sacri collegati a diverse Divinità: la quercia di Zues, l’Olivo ad Atena, Il mirto ad Afrodite, il fico a Dionisio, il cipresso a Plutone.

Particolare significato è stato attribuito presso varie religioni all’albero cosmico, in alto erge le radici e in basso volge i rami. Esso è rappresentato da varie specie: la quercia presso i Galli, il tiglio in Germania, il frassino in Scandinavia, l’olivo nell’Islam, la betulla e il Larice in Siberia, il ficus religiosa in India.

Perché un giardino può curare…la risposta è semplice, all’interno del nostro organismo non c’è scissione tra corpo e mente. il giardino predisponendo al bello, alla pace, alla quiete, infonde nel nostro corpo il benessere, il medico cura la natura guarisce.(Citazione di Aristotele). Il vero utilizzo della terapia Orticulturale risale all’Antico Egitto, i medici prescrivevano alle persone con disagi mentali di camminare nei giardini dei palazzi. I primi riferimenti sono stati reperiti in un monastero Irlandese e risalgono al 1.300. Successivamente si hanno solo notizie sporadiche, fino a quando Benjamin Rush padre della psichiatria americana a fine del 700 affermò che lavorare il terreno e coltivare le piante aveva un benefico effetto sulla salute mentale. Le sue scoperte furono considerate così innovative ed efficaci che si diffusero ben presto dappertutto negli Stati Uniti ed anche in Europa. Nel 1879 il Friends Hospital installò la prima serra con scopi esclusivamente terapeutici. Nel 1959, il New York University Medical Centre, rinominato Istituto di medicina riabilitativa Rask, iniziò un programma di terapia orticolturale nella serra annessa appositamente costruita. Questo centro continua ancora oggi la sua attività ed è famoso in tutto il mondo.

L’approccio alla malattia e alla salute attraverso la medicina tradizionale rappresentano un successo della scienza moderna e contemporanea. Viviamo in una società farmacocentrica senza dubbio caratterizzata dall’eccessivo ricorso al farmaco, spesso invece di cercare al nostro interno la soluzione ai problemi, finiamo col cercare una sostanza chimica. Molti di noi soffrono di un disagio degeneralizzato misto di ansia, fatica, stanchezza, solitudine che la scienza medica non riesce a sanare. Sono in aumento le malattie psicosomatiche, il nostro primo pensiero è ricorrere ai farmaci per stare subito meglio, non possiamo permetterci di star male, per il lavoro, per la vita quotidiana dobbiamo sempre stare bene tornare subito al lavoro ed essere produttivi.

Una passeggiata nel parco, star seduti sotto un albero, ci aiuta a “staccare la spina” Ammirare un fiore con la presenza totale della mente e del corpo ci allontana dalla situazione che ci preoccupa. Da studi fatti, la sensazione di pace, tranquillità, serenità si instaura nel giro di pochi minuti. Stare all’aria aperta è un potente antidoto allo stress cronico, previene e controlla l’ipertensione. Le attività del giardinaggio, inducono al movimento e di conseguenza sono di supporto alla fisioterapia. Lavorando in giardino ci esponiamo ai raggi del sole favorendo l’assorbimento della vitamina D che ci aiuta a prevenire l’osteoporosi. Quando si lavora in giardino la mente si libera di qualsiasi problema contingente, si viene completamente assorbiti da quello che si sta facendo. Le piante hanno la facoltà di catturare l’attenzione involontaria e la mente si svia…nel giardino non esiste la fretta, il tempo ha un suo valore.

Nelle persone anziane non va trascurato l’importante effetto di stimolo che le piante danno sullo stato precario di salute e la perdita delle forze. Nelle case di riposo, persone che erano attive cadono in situazioni di depressione, avere delle piante sulla finestra è un piccolo stimolo a prendersi cura delle piante ad andare avanti…

Il contatto con la natura ci risveglia i cinque sensi, alberi, fiori e colori, che cambiano con il mutare delle stagioni ci aiutano a migliorare il senso della vista. lavorare in giardino, si favorisce cognizioni motorie e la percezione dei sensi che nella vita quotidiana stiamo perdendo, la fragranza dei fiori stimola l’olfatto. Soprattutto per chi vive in città c’è sempre un rumore di fondo, (metropolitana, traffico) fare una passeggiata nel parco ascoltare il suono del canto degli uccellini, il rumore dell’acqua che sgorga da una fontana ci aiuta a ritrovare l’udito. L’ambiente, le piante ci danno materiale per abbassare lo stress lavorativo per recuperare il tatto. La maggior parte dei bambini oggi non sanno fare le capriole, non si siedono sull’erba…
l’albero rappresenta la comunicazione tra cielo e terra, con il fusto si arriva verso l’alto e con le radici rimane ancorato alla terra. Ha l’equilibrio corpo spirito, che tutti noi dovremmo avere, piedi saldi per terra, praticità e logica, apertura mentale, duttilità e capacità di adattamento.
Nella seconda parte della conferenza, Alessandra ci ha raccontato la sua entusiasmante esperienza a New York, per diventare terapista orticolturale ed in seguito portare la sua esperienza innovativa anche in Italia ed in Europa. Ha avuto la fortuna di avere come docente Gary Linkoff, travolgente professore di botanica che andava in giro per il mondo con i suoi studenti alla ricerca di piante sconosciute e sperimentare tutte le proprietà.

Presso l’Orto botanico di Trieste, ha adottato diverse tecniche disciplinari facendo riabilitazione con l’uso della terapia orticolturale a ragazzi e persone affette da disabilità intelllettiva e mentale.

Spesso le famiglie per troppo amore diventano iperprotettive con i figli portatori di handicap, rendendoli fragili, passivi nella vita quotidiana.
Alcune discipline applicate da Alessandra in un percorso di autonomia, per stimolare, migliorare la cura di se stessi e imparare a volersi bene. Sensibilizzare le percezioni olfattiva, tattile, gustativa, uditiva…

Il gruppo di ragazzi arrivava la mattina con il pullmino, avevano iniziato a fare merenda assieme ai docenti, il che li rese molto felici .C’è stato un intervento della RAI TRE, il giorno dopo hanno visto il servizio in TV, erano tutti entusiasti, si trovavano al centro dell’attenzione. Questa è stata una bellissima esperienza.

Per sensibilizzare il tatto ha adottato delle divise di lavoro con i bottoni, il primo approccio con la terra è stato con i guanti, poi piano piano venivano invogliati a togliere i guanti e prendere contatto con le mani nella terra. Hanno imparato a riconoscere gli attrezzi, toccando imparavano a conoscere e diventava una grande soddisfazione per loro. Fare un percorso con la carriola, all’inizio vuota e su un rettilineo, poi con le piante su un percorso a curve per migliorare l’equilibrio.

L’orto Botanico dispone di circa 6.000 mq di terreno tra giardino/orto/frutteto. Alessandra aveva adottato un’aiuola vicino al confine dove i ragazzi sperimentavano il ciclo delle piante e avevano modo anche di dialogare con le persone di passaggio.

Per stimolare sempre profumi nuovi, aveva aggiunto alle solite piante aromatiche, basiilco, timo ,rosmarino, salvia, menta, melissa…altre varietà, basilico greco, timo limonato…
Aveva sostituito merendine industriali raccogliendo con i ragazzi la frutta direttamente sugli alberi recuperando il profumo e il gusto, sostituito le bibite gassate con tisane fatte con erbe aromatiche e frutti di bosco raccolte nell’orto, creando una serie di emozioni, migliorando le abitudini alimentari.

Le molte attività con le piante, imparare i nomi, ricordarsi un nome scientifico, fare un diario giornaliero delle semine, per sensibilizzare la memoria.

il ciclo delle piante, semina, cura, crescita, raccogliere i frutti, i semi, morire…
un ragazzo si era particolarmente affezionato a delle piante di pomodoro, arrivato l’autunno la pianta incominciò ad ingiallire e perdere le foglie, lui non si rassegnava a lasciarla andare, era disperato, continuava a bagnarla… la natura ha fatto il suo ciclo e lui ha dovuto accettare la situazione. Queste piccole frustazioni ci aiutano a prendersi delle piccole responsabilità, a diventare grandi.

Abbiamo terminato con l’ultimo episodio, il degrado ambientale:
in un’area molto degradata in cui c’erano solo cicche e deiezioni di cane, Alessandra ha
sperimentato un giardino misto Zen. Con molta sorpresa dopo tre anni le piante erano rimaste, il giardino era stato rispettato. Soprattutto nelle città ci sono molte aree degradate, e bisogna invogliare i cittadini a migliorare e curare anche le aiuole pubbliche. Abbiamo constatato che il degrado porta degrado!

domenica, 19 Marzo 2017

Resoconto Incontro 15 marzo 2017

Mercoledì 15 marzo 2017

Resoconto dell’incontro mensile del 15 marzo 2017

L’incontro è stato preceduto da rinnovo tessere, adesioni e pagamenti delle gite proposte, quindi è stato ricordato ai soci di tenere le piante in più per donarle alla scuola steineriana di Sagrado, dove verrà fatto un giardino, e sono stati ringraziati i soci che ne hanno già portate. I soci sono stati inoltre avvertiti che la prossima riunione del circolo si terrà il 13/4, di giovedì, per facilitare il relatore Fabio Giani che parlerà delle piante rampicanti (il vivaista in quei giorni infatti sarà a Horti Tergestini); si ricorda inoltre che si terrà un’apertura straordinaria del parco Viatori per i soci del circolo il giorno venerdì 31 marzo alle ore 16 in via Forte del Bosco 28 a Gorizia, in occasione della fioritura delle magnolie.

Quindi l’arch. Francesca Tominz, che ha ottenuto un master in valorizzazione turistica dei beni ambientali e culturali con una tesi dal titolo “Garden tourism in FVG, una garden route per esplorare i giardini e il territorio”, in cui è stato citato l’evento Giardini aperti in FVG organizzato dal circolo, ha spiegato che ci potranno in futuro essere nuovi sviluppi, quali il collegamento delle visite ai giardini con le piste ciclabili, anche di Slovenia e Austria. Sta infatti lavorando nell’ambito del garden tourism, nei suoi aspetti di connessione con la natura, conoscenza, socializzazione, riposo, relax. Ha ricordato come i giardini di Merano abbiano dato impulso al turismo della zona, quindi l’ipotesi è quella di mettere a sistema giardini e parchi ed accogliere i turisti anche nella nostra regione, creando un indotto legato a un’idea di “turismo lento”, fatto di servizi, bike hotel, ciclo-officine e giardini aperti.

Poi ha iniziato la sua conferenza l’esperto di giardini storici Walter Fantuz, già presentato da Valeria via email, che ha parlato del giardino rinascimentale di Villa Lante a Bagnaia in provincia di Viterbo. Il giardino all’italiana – ha detto – è un tipo di giardino statico, ma ricco di passato. Visitando questo tipo di giardino si può immaginare quante storie siano accadute in mezzo ai viali… e ci si può sentire come attori in un palcoscenico, specie nel giardino barocco. Il percorso ideale per il parco di Villa Lante sale dal basso all’alto, dai parterre inferiori fino alla sommità, dove una sorgente proveniente dai Monti Cimini alimenta la fontana del Diluvio, simbolo di purificazione. L’architettura del luogo è ricca di simbolismo, come tutti i giardini dell’epoca. Siamo nel periodo tra il 1568 e il 1578, e il cardinal Gambara, arcivescovo di Viterbo, dà vita al parco in questione, che è uno dei più importanti e meglio conservati tra i giardini rinascimentali giunti fino a noi. Il progettista fu Jacopo Barozzi detto il Vignola che ha saputo coniugare l’aspetto architettonico con quello naturale. Villa Lante vede infatti natura e artificio a stretto contatto, nel senso che il manufatto dell’uomo si fonde con il paesaggio, ma siamo nel Rinascimento, per cui l’idea che si vuole veicolare è quella della centralità dell’uomo (a differenza dell’epoca precedente) che domina sulla natura. Ricco di significati, il progetto è costruito su più piani: vi si fondono poesia, acque, salite, nulla è a caso, ogni cosa ha un preciso significato. All’esterno del parco c’è il Barco, l’area originariamente destinata alla caccia; da qui si accede all’ingresso monumentale su cui in epoca più recente è stato collocato il simbolo della famiglia Lante della Rovere, oltre il quale si trova la fontana di Pegaso. Da qui il percorso simbolico della salvezza porta verso l’alto, i tracciati sono rettilinei, gli incroci che formano i parterre ortogonali. Si susseguono le fontane, le siepi di bosso che racchiudono le aree interne un tempo ricche di piante ed ora, trasformate dall’unione di più quadrati in vari rettangoli, racchiudono pavimentazioni di cocciopesto. L’arte barocca ha infatti portato al progetto iniziale delle trasformazioni. Il gambero, emblema del committente cardinal Gambara, si ritrova in vari luoghi; molto suggestiva è la parte dove si trova la cosiddetta “mensa del cardinale”, in cui venivano preparate tavolate all’aperto, al cui centro scorreva l’acqua per tenere fresche le portate e le bevande. Nelle opere artistiche che si susseguono troviamo riferimenti alla fedeltà per il Papato, alla vicinanza con la casata dei Medici di Firenze (fontana con Arno e Tevere) e a vari eventi dell’epoca. La pietra usata è il peperino. Alla sommità la fontana del Diluvio, da cui scendono le cascate d’acqua all’interno di un percorso la cui foggia ricorda le chele del gambero.

A Villa Lante Il parco riveste maggiore importanza rispetto alla residenza, ma poco sappiamo delle varietà botaniche che c’erano inizialmente. Il primo inventario risale al 1603: si parla di alberi da frutto, ulivi, castagni, conifere, platani e olmi. A fine ‘800, in seguito all’influsso del giardino barocco francese, vengono valorizzate le aiuole, in cui in mezzo ai bossi venivano piantati i fiori. Poi i bossi sono cresciuti e non hanno più lasciato spazio a questi ultimi. Nel 1972 La Sovrintendenza dello Stato ha posizionato il cocciopesto all’interno delle aiuole. Oggi il verde dei bossi e dei tassi è dominante, anche la pietra si è scurita con i muschi che hanno creato un effetto romantico.

Potete scaricare alcune foto del parco di Villa Lante cliccando su questo scarica il PDF con alcune foto di Villa Lante.

Saluti da Paola


Attenzione

Nuova sede per le riunioni

ORATORIO SAN FANCESCO, Contrada Garibaldi, 7

dove siamo