Nome del giardino |
Parco di villa Iachia |
Nome del proprietario |
Andrea Iachia |
Indirizzo |
Via Mosettig, 15/a |
Località |
Ruda |
Provincia |
Udine |
Telefono |
0431 99250 |
Cellulare |
339 2006646 |
Cellulare |
335 274819 |
Email |
info@villaiachia.it |
Sito web |
www.villaiachia.it |
Storia |
Dal 2006 Andrea Iachia assieme alla moglie Erica si occupa direttamente della gestione del complesso protetto da vincolo ministeriale. Discende dalla famiglia che duecento anni fa in parte ereditò e in parte acquistò il possedimento terriero a cui il parco è annesso. I suoi avi, esponenti dell’alta finanza triestina di origine ebraica, ne fecero una florida azienda agricola che raggiunse un’estensione di 200 ettari. Vi si producevano ortaggi, cereali, frutta, vino e tabacco. Residenti a Trieste, gli Iachia trascorrevano qui brevi soggiorni estivi. Nelle cantine sono esposti i diplomi, ricevuti alle esposizioni agricole fin dal 1888, che documentano i successi dell’azienda ottenuti anche dopo le devastazioni della Grande Guerra. Il secondo conflitto mondiale segnò duramente la famiglia e le proprietà di Ruda furono poste sotto sequestro dalle truppe tedesche. I lavori di restauro intrapresi dagli eredi e, in particolare, dagli attuali proprietari, hanno interessato gli immobili e il circostante contesto verde. |
Dimensioni |
Grande (14 ettari) |
Caratteristiche dell’impianto giardinistico |
Il contesto mantiene l’impostazione ottocentesca (questa zona del Friuli apparteneva all’Impero asburgico) caratterizzata da viali alberati che attraversano l’estensione pianeggiante. Comprende i giardini, il parco storico, il parco“nuovo”, le radure ai margini. Adiacente alla villa si estende il giardino a prato e alberi, attraversato da un vialetto rettilineo che conduce a una zona boscosa su via Aquileia, con un faggio tricolor, un platano alto 33 metri, un tasso, delle tuje. La corte d’onore ha siepi di bosso topiate, arbusti, cipressi, palme retaggio del giardino all’italiana del Novecento. A fianco di uno dei viali d’accesso, il “brolo” conserva ancora vecchi alberi da frutto. L’ampio cortile sul retro è dominato da un platano ultracentenario. Dando le spalle all’edificio ornato di glicine e al gruppo di piante di banano, si percorre il viale rettilineo fiancheggiato da palme; il ciglio del prato ha bordure in bosso e rose; ai lati disposti simmetricamente tassi, magnolie, un gingko nell’angolo a sud, alberi di osmanto e di lagerstroemia. Il viale proveniente dall’ingresso nord e diretto al fabbricato della bachicoltura, taglia perpendicolarmente il rettilineo centrale e immette nella zona a vialetti curveggianti e alberi sparsi tra cui ippocastani (oltre trenta) e tigli. Il viale centrale prosegue tra carpini bianchi e si conclude con un gigantesco pioppo bianco (circa tre metri di fusto). Oltre ai due viali principali di palme e carpini, si percorre il viale a nord con il boschetto di bambù, il viale dei tigli, dei faggi, degli ippocastani, degli aceri campestri. A sud, alti pioppi cipressini racchiudono un rustico rimodernato; poco lontano si vede un piccolo giardino di piante mediterranee (ulivi, un melograno da fiore, un nocciolo rosso, agavi, fichi d’India). |
Peculiarietà |
Il parco caratterizzato da biodiversità di flora e di fauna. Grande varietà di specie botaniche (dai ciclamini di bosco profumati alle piante secolari d’alto fusto). Il clima mite e poco piovoso (siamo a pochi km dal mare di Grado) fa crescere rigogliose, specialmente in questi ultimi anni, le piante mediterranee. I carpini bianchi del viale centrale furono piantati nel 1908; le palme furono introdotte intorno alla metà del Novecento (prima il viale era fiancheggiato da meli). Alcuni cipressi hanno più di cento anni; degna di nota una Davidia involucrata. Il vivaio (5 ettari), ripopolato una ventina d’anni fa grazie a un progetto europeo, con 33 specie diverse di piante autoctone, è diventato un’area aperta al passaggio degli animali selvatici (lepri, fagiani, caprioli..). Da qui si inoltra un altro viale di carpini piramidali, lungo 250 metri, i cui rami si intrecciano richiamando le strutture vegetali delle uccellande. |
Arredi |
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Visite |
Su prenotazione da aprile a settembre dalle 9,00 alle 12,00 e dalle 15 alle 18.00, da lun. a ven.; da ottobre a marzo dalle 9,30 alle 12,00 e dalle 14 alle 16.00. Visite guidate per gruppi su richiesta (min.10 persone). Il primo mercoledì del mese apertura e visita gratuita delle cantine e del parco sempre su richiesta. |
Periodo consigliato per la visita |
Tutto l’anno: in ogni stagione per godere di colori, luci, profumi diversi. A maggio è particolarmente apprezzata la fioritura delle rose e a novembre il grande e vario foliage. |
Tempo minimo di visita |
da 1 a 2 ore |
Accessibilità alle carrozzine |
Si, viali e radure pianeggianti. |
Accesso consentito ai cani |
Al guinzaglio. |
Eventi |
Si |
Altre informazioni |
In fondo al parco sono sistemati gli apiari. La produzione del miele è favorita dalle fioriture delle piante, tra cui i ciliegi selvatici, su terreni non trattati con pesticidi. |
Orto |
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Pollaio |
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Data scheda |
Dicembre 2019 |