lunedì, 23 Dicembre 2013
La mia storia “giardiniera” inizia nel 1996 quando entrai nella mia casetta con giardino.
Mi ritrovai a scegliere come fare il giardino ed ero a digiuno di conoscenze botaniche e giardiniere. Per questo mi affidai ad un Garden. Pian piano, vivendo il giardino, cominciai ad appassionarmi e per questo a leggere, a consultare libri, a voler conoscere le mie piante e tutte le altre che mi attiravano con le loro fioriture, il fogliame ed il portamento.
Anche mio marito che prima non dimostrava interesse per il verde, si prese amorevolmente cura del prato e divenne tutto suo l’impegno di tagliarlo, concimarlo, arieggiarlo. Ricordo con piacere mio figlio a otto mesi che, con la bella stagione, era stato messo a sedere sul prato ed aveva paura della novità della soffice erba che pungeva le sue piccole manine. Ancora oggi è un piacere camminarci sopra a piedi nudi come su un soffice tappeto fresco.
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sabato, 14 Dicembre 2013
La natura e le piante regalano emozioni. I fiori, le stagioni incantano.
Il nostro piccolo giardino ha una conformazione naturale. A nord tra il tufo umido nascono spontaneamente tante felci. Ovunque dominano le piante sempreverdi, il lacteus in inverno rende felici i merli per le bacche rosse. Due magnolie si notano particolarmente, potate opportunamente, creano sotto di loro un angolo relax… leggere un libro, stappare del prosecco, organizzare un brunch, parlare di filosofia… quanto di meglio si possa desiderare. Qui ogni anno una coppia di merli mette su casa, sanno scegliere il posto migliore.
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sabato, 14 Dicembre 2013
IL GIARDINO SUL FIUME
Non ce la farò mai a descrivere il mio giardino ma proverò comunque a raccontarvi qualche cosa.
Tutto comincia nel 1985 con l’acquisto della casa.
All’inizio era un triangolo di prato con tanti pini marittimi ma a distanza di anni molte cose sono cambiate.
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giovedì, 12 Dicembre 2013
Sono nata a Milano in un grande condominio, quattro palazzoni di nove piani ciascuno con un fazzoletto di terra in mezzo: un Cedrus deodara, tre betulle (era la fine degli anni ’60) le immancabili forsizie…per fortuna però ho trascorso gran parte della mia infanzia nei giardini dei nonni, uno al mare e l’altro in montagna.
Il primo adagiato sulle colline che, all’inizio delle Marche, si elevano dopo le decine di chilometri di spiaggia romagnola, all’improvviso la scogliera si alza a strapiombo sul mare da Gabicce a Pesaro. Alle spalle le dolci colline coltivate a grano, viti, ulivi, davanti il mare, ovunque il profumo dolce delle ginestre e dei ligustri, del vento che sa di mare e di terra argillosa, che d’estate diventa polvere quasi bianca.
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domenica, 8 Dicembre 2013
GIARDINIERA GUERRIGLIERA
Per raccontarvi il mio rapporto con il giardino non riesco ad evitare di inserire il primo ricordo legato all’argomento: sono piccolissima, non ancora da scuola elementare, è estate, c’è tanta luce fa caldo e ho un vestitino chiaro. Sono nel campo del nonno Ruben e ci sono i piccoli covoni di fieno ben allineati. In piedi li guardo e ho la consapevolezza che quello che vedo, ascolto e i profumi che sento mi fanno stare davvero bene.
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domenica, 8 Dicembre 2013
E’ vero, mia madre dice che sono nato con la camicia, forse è vero dico io, ma era di lino, naturale ma ruvida. L’infanzia dorata l’ho vissuta nel parco. A calcio non mi piaceva giocare e così come Cosimo, il barone rampante, preferivo starmene sugli alberi. Su quegli alberi di casa con i ragazzini del vicinato ci facevamo le capanne e anche la guerra tirandoci le mele selvatiche. Ho imparato così a riconoscere le specie.
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lunedì, 7 Ottobre 2013
E’ un pomeriggio di fine estate, cammino nel giardino che si stà accendendo delle tonalità dorate del tramonto e dei colori di fiamma dell’imminente autunno. In questo scenario si aprono qua e là gli ultimi fiori delle rose dai colori resi più vivi dal clima fresco.
Era il 1995 quando cominciammo, durante l’inverno, io e mia moglie a mettere i picchetti per definire dove piantare i primi alberi che lentamente avrebbero arricchito il terreno con il compostaggio delle loro foglie e ottenuto un equilibrio del suolo con le simbiosi micotiche e le consociazioni fra le piante, volevamo trasformare un terreno di quasi tremila mt quadrati, dove per anni si era coltivato solo mais, quindi un suolo impoverito da coltivazioni intensive, concimi chimici e applicazioni di deleteri diserbanti. Successivamente venne individuata l’area per l’orto e per la sua bordura perimetrale vennero piantate delle rose. Seguirono i primi impianti di giovani alberi da fiore e da frutti e anche querce e noci, seguì lo spostamento di un gruppo di rose che mi avevano lasciato i miei vecchi. I rosai apprezzarono molto l’essere inseriti in terreno nuovo e grazie a un po’ di concime e qualche cura in più, già dal primo anno, ci offrirono generose fioriture. L’inserimento in terreno nuovo portò una seconda giovinezza a quelle rose, allora piuttosto dimesse e malaticce.
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domenica, 7 Aprile 2013
Sono una socia marginale e partecipo poco agli incontri del mercoledì a Palmanova ma, per fortuna, ci incontriamo in rete e sono sempre aggiornata su tutte le vostre molteplici e interessanti attività.
Risiedo a Cedarchis di Arta Terme e da più di 30 anni abito in una vecchia casa con annesso giardino “storico” situato su più livelli che nel tempo, ovviamente, ha cambiato aspetto più volte.
In origine era prato con frutteto, orto e un campo con annessa una piccola produzione di lamponi e ribes: insomma, il tipico “Boarz” della Carnia, dal nome di una sua proprietaria era chiamato “il Boarz di Siore Nene”.
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domenica, 7 Aprile 2013
Il mio giardino comincia nel 2002, da un uso esclusivamente agricolo, un orto per i bisogni di casa, viti e diversi animali lasciati liberi, perchè il terreno seppur di soli 800 mq, confina con un bosco che mio padre aveva in uso; con la morte di mio padre trovandomi impossibilato a starci dietro da solo a tutto ciò, dovendo io anche lavorare per lo stipendio, decido di lasciare un pezzo ad orto e le viti, donando tutti gli animali e cominciando a creare un giardino di tipo mediterrraneo, essendo, a mio avviso tale giardino più in sintonia con la zona in cui si trova.
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domenica, 7 Aprile 2013
Il mio è un piccolo giardino interno che è il frutto della lenta trasformazione di un cortile di ghiaia in “spazio verde”.
Io e mio marito abbiamo lottato per anni per bonificarlo dai diserbanti che sicuramente sono stati impiegati in modo copioso in passato e cercato di sostituire la ghiaia con terra.
Un bruttissimo muretto di confine è stato nascosto in breve tempo da una vigorosa vite americana (paternocissus tricuspidato), che posta in competizione con altre piante, ha preso il sopravvento spadroneggiando alla grande. Con mio grande dispiacere, abbiamo dovuto toglierla in favore di uno spazio verde più articolato, anche se sono le rose le piante più numerose ed importanti.
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