Resoconto Incontro 19 novembre 2014
Mercoledì 19 novembre 2014
Cari tutti,
alla nostra riunione di NOVEMBRE Marina ha raccontato dell’ottima riuscita del campus in Sicilia con i Maestri di Giardino, che ha anche aperto molte porte al nostro circolo per un’eventuale gita futura laggiù, facendo un gemellaggio con il garden club di Catania. Una bella notizia è anche che il prossimo campus sarà di nuovo in Friuli, nei giorni 6-7-8 febbraio 2015, presso il vivaio di Ruggero Bosco a S. Marizza e si chiamerà “Bello d’inverno”; tra i relatori Ruggero, Didier Berruyer, Matteo La Civita, Susanna Tavallini, Guido Giubbini, il fotografo Ferruccio Carassale. Chi è interessato a partecipare si faccia sentire (i posti sono limitati). Per l’autunno 2015 c’è il progetto di realizzare un ulteriore campus qua da noi…al giardino Viatori di Gorizia. Speriamo di potervelo confermare più avanti.
L’ospite della serata è stata Daniela Fè D’Ostiani, proprietaria di un giardino detto “Il Maletto” di circa 1 ha molto visitato sul lago Trasimeno, in Umbria.
La signora Daniela, citata nel libro “Folli giardinieri” di Maury Dattilo, ha creato questo giardino da autodidatta in circa 40 anni, con la ferma volontà di avere un giardino di fiori, bello tutto l’anno, e in cui gli accostamenti fossero fatti in modo naturale. Lo definisce infatti “un giardino naturale o selvatico a fioriture alternate”. Con l’esperienza e l’osservazione, seguendo il proprio senso estetico ma soprattutto il cuore, ha creato sul suo terreno calcareo una specie di giungla, che ha volutamente messo in secondo piano la casa (assai brutta, secondo lei, quando la comprarono, quindi perfetta come base per rampicanti di ogni tipo, come Parthenocissus tricuspidata, Rosa banksiae e Clematis montana). Grande attenzione è stata posta alle combinazioni di colori, che si intonassero col paesaggio, e a evitare di piantare alberi che nascondessero la magnifica vista sul lago Trasimeno, vero punto forte del giardino.
Dalla primavera all’autunno si susseguono bulbose, rose, erbacee perenni e arbusti da fiore come Deutzia e Kolkwitzia. Davanti all’ingresso della casa è il regno delle Euphorbia characias wulfenii ‘Lambrook Gold’, disseminatesi dappertutto a partire dalla prima piantina comprata da Priola 30 anni fa. Poi il prato bordato di erbacee perenni con due meli su cui si arrampicano delle rose, l’orto decorativo con stanze di alloro in cui si mescolano ortaggi e fiori, il giardino delle erbe con Graminacee, dalie e un pergolato di vite ‘Moscato Nero’, il rettangolo nella parte bassa con rose rifiorenti, il boschetto di roverelle, lo stagno con piante acquatiche (calle, ninfee, Iris kaempferi, Hibiscus aquaticus), un pianoro con ulivi e prato fiorito, un giardino senz’acqua ottenuto costruendo ex novo un muretto a secco.
Tutto molto affollato ma perfettamente in linea con l’esuberanza della proprietaria, non dimenticando, però, che anche a piante esuberanti e lasciate libere di crescere vanno alternate ogni tanto piante tenute in forma obbligata (per esempio per Daniela allori, eleagni e Teucrium), così da creare la giusta alternanza di ordine e disordine che li possa valorizzare entrambi.
Tre trattamenti invernali a base di poltiglia bordolese su alberi da frutto e rose sono l’unico intervento antiparassitario. Anche la pacciamatura è bandita in questo giardino perché dall’aspetto poco naturale, salvo per poche aree dove vengono sparsi i residui tritati della potatura degli ulivi; vengono preferite piante coprenti che non lasciano spazio alle erbacce, come viole e primule, Lamium, edera a foglia piccola, Iris japonica, Liriope, ellebori.
Pian piano negli anni Daniela ha capito quali piante si adattavano meglio al luogo, quali sembravano selvatiche anche se non lo erano e quali si moltiplicavano magnificamente da sé come un Allium portato dalla Cornovaglia. Una frase che ha trovato a New York su una targhetta durante un altro dei suoi viaggi la rappresenta molto bene: “Il giardino è un amico che si può incontrare in ogni momento”.
Siamo tutti invitati a visitare il Maletto.
Elisa