Il posto dei crochi e dei campanellini
foto di Bruna Blocca
Sui colli vicino a Moruzzo ci sono dei posti particolari che Giuliana e Luigi frequentano da anni. Sono boschi, sottoboschi e un piccolo fiume, il Liole che li percorre qua e là.
Non sono coltivati, nè occupati da parchi giochi o tavolini da picnic.
Sono così da anni, ma non sono abbandonati. I proprietari che Giuliana e Luigi hanno incontrato di quando in quando, sono due contadini che si limitano a tener d’occhio gli alberi, a fare attenzione ai muretti di contenimento lungo il fiume, a fermare i rovi, insomma interventi pazienti ispirati da grande amore per il naturale svilupparsi della natura. Hanno tentato di aggiungere qualche essenza “da giardino”, ma c’è sempre stato qualcuno che le ha strappate per portarsele a casa. Si sono limitati a mettere un cartello per impedire il passaggio dei cavalli.
E così, noi del Circolo, siamo entrati ed abbiamo passeggiato per due ore in questo Paradiso terrestre. Grazie
foto di Claudio Mitri
I rovi abbracciano il tronco, un raggio di sole scorre sui crochi.
foto di Claudio Mitri
Tra i crochi spuntano gli ellebori.
Si tratta probabilmente dell’helleborus viridis, spontaneo anche nei boschi del Carso.
foto di Claudio Mitri
Ci si avvicina alle roccole,
postazioni che servivano (o servono ?) ai cacciatori per avvistare gli animali nel periodo della caccia.
foto di Claudio Mitri
In contemplazione della roccola.
(roccola o roccolo roccolo su wikipedia)
foto di Claudio Mitri
Sosta e amabile conversazione alla roccola.
foto di Claudio Mitri
Crochi…ed anche sta spuntando lì in mezzo un elleboro.
foto di Bruna Blocca
Sono bianchi o violetti:
si tratta di crocus vernus albiflora e crocua vernus purpureus.
foto di Claudio Mitri
Il rio Liole scorre tra le sponde,
coperte di crochi.
Qui si intravedono, vicino al tronco degli epimedium versicolor probabilmente piantati dai contadini.
foto di Claudio Mitri
Con grandi sassi candidi vien fatto un piccolo muro di contenimento.
foto di Claudio Mitri
Nel bosco ci si allontana lungo il sentiero fiorito.
foto dal sito funghiitaliani.it
Ci sono anche i campanellini (leucojum vernum)
difficili da trovare in altre parti.
Si intravede un anemone epatica.
foto di Claudio Mitri
Tra foglie di quercia morte e qualche edera, spuntano i crochi, il riccio di castagna vuoto è in buona compagnia.
foto di Claudio Mitri
Il ritorno lungo le piante di nocciolo in fiore.
foto di Claudio Mitri
Ecco il nocciolo in fiore!
foto di Claudio Mitri
C’è un po’ di sole, un po’ di nebbia e uno splendido paesaggio.
Questa zona, esterna rispetto al posto dei crochi, è percorsa da sentieri segnati dal passaggio dei cavalli. Gli alpini hanno dato il nome ai sentieri e ne curano la manutenzione.
foto di Luigi Bandera
Tavolata con dolci.
E finalmente al calduccio e in buona compagnia tanti dolci in mostra…e da mangiare.
Dopo il bello viene il buono: che volete di più?
Grazie signori Bandera!
Si devono anche ricordare alcune piante che non sono state fotografate, ma che si trovano in questa zona: Anemone epatica (hepatica nobilis), Elleboro (helleborus viridis), Scilla (scilla bifolia), Aglio orsino (allium ursinum).
Qualche riflessione
La particolarità di questo posto consiste oltre che nella bellezza della fioritura, nell’evidente e discreta attenzione dell’uomo.
L’uomo aggiunge qualcosa: le roccole, i muretti, qualche pianta da giardino, ma è un intervento invisibile, perfettamente in armonia con l’ambiente naturale.
E’ così che mi piacerebbe il mio giardino!